Scudo fiscale, Tremonti: oltre 80 miliardi

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  1. Dailypain
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    «Modello fiscale di 40 anni fa che è stato solo rattoppato»
    «Fare più deficit vuol dire più tasse»

    ROMA (23 dicembre) - Scudo fiscale che supera gli 80 miliardi e rifoma fiscale che è fondamentale: sono i due punti su cui si è soffermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
    Scudo fiscale. «I dati non sono ancora specifici: a noi risulta che abbiamo superato l'importo che avevamo stimato, 80 miliardi di euro, 160.000 miliardi di vecchie lire». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa riferendosi ai rimpatri dello scudo fiscale. «Sarà più di 80, vedremo», ha aggiunto spiegando che la proroga si è resa necessaria perché alla fine «l'accumulo dei rimpatri è andato oltre la capacità di smaltire le domande».

    «Il tempo dei paradisi fiscali è finito. Quelli che restano fuori sono soldi morti. Conviene rimpatriare», ha detto Tremonti e riferendosi all'aliquota applicata ai capitali rimpatriati, ha aggiunto che «ci è sembrato che il 5% fosse giusto. Non è detto che chiedendo di più si ha di più. Siamo nella media dell'Ocse».

    Riflettere su Lugano decima piazza finanziaria. «Mi sembra che Lugano sia la decima piazza finanziaria del mondo, ciò vuol dire che c'è un grande risparmio, anche un grande risparmio di imposta. E qualcosa su cui riflettere». Tremonti ha poi aggiunto, per quanto riguarda il capitale, che, «da quanto ci risulta, è molto distribuito, non solo concentrato in Lombardia e Piemonte ma adesso anche nel Nord-Est, in Emilia, a Roma».

    La riforma fiscale è una riforma «fondamentale». Parola del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che, evidenzia come il governo, e in particolare il presidente del Consiglio Berlusconi pensi che «sia arrivato il momento di guardare nella prospettiva delle riforme». Iintorno al sistema fiscale «ruota il rapporto fra l'economia, i cittadini e lo Stato». Il ministro annuncia quindi che è iniziata la discussione dentro e fuori il ministero. Il modello fiscale italiano, ricorda, è di «40 anni fa» e da allora è stato «rattoppato». Ma, osserva Tremonti, «è cambiato il mondo e quindi dobbiamo cominciare a ragionare su un sistema fiscale diverso». Si inizierà con «una fase seria di studi e discussioni» da avviare in sede tecnica con «rappresentanti del mondo dell'economia, dell'industria, del sindacato e del commercio. Sarà un percorso molto affascinante».

    Deficit. «Fare più deficit vuol dire più rischi, più tassi e più tasse». Con queste parole il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, replica a chi auspicherebbe un approccio “più coraggioso” per riuscire a tagliare le tasse. La crisi, spiega il ministro, «causa in sè una tassa fra 10 e 15 mld» e, sottolinea, «una persona seria non fa discorsi di deficit addizionale» in questo contesto. Il deficit che abbiamo «basta e avanza», conclude il ministro.
     
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