Italcementi di Savignano sul Panaro: chiusura il 1º ottobre

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  1. Dailypain
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    «Nessun licenziamento, per i 33 dipendenti un posto in altri stabilimenti»

    Hanno tentato il possibile i sindacati per “salvare” il sito produttivo dell’Italcementi di Savignano, ma la decisione è stata presa: il 1º ottobre cesserà la produzione. Tuttavia, nessun lavoratore sarà licenziato. Nel corso dell’incontro tra direzione aziendale e sindacati, svoltosi martedì scorso, infatti, si è deciso che i lavoratori saranno ricollocati in altri stabilimenti del gruppo.
    «La decisione di cessare l’attività del centro di macinazione di Savignano - si legge in una nota - è stata motivata con una forte contrazione delle vendite causata da uno stato di grave crisi del comparto delle costruzioni. Crisi che ha costretto l’azienda a rivedere il proprio assetto e a riformulare le proprie previsioni spostando al 2011 i primi segnali di ripresa». Una chisura accompagnata, già dal 1º ottobre, dall’apertura di una procedura di cassa integrazione straordinaria della durata di 24 mesi per tutti e 33 i lavoratori. Un arco temporale che permetterà di identificare per tutti e 33 una nuova opportunità occupazionale all’interno del gruppo, «tenendo conto - precisa Sauro Serri, segretario provinciale Fillea/Cgil - della sede di provenienza del lavoratore, ossia si cercherà di individuare uno stabilimento il vicino possibile al sito di provenienza».
    Ancora aperti i giochi, dunque, per la definizione dell’accordo che verrà precisato in un ulteriore incontro che si terrà il prossimo 10 settembre. In quella sede, inoltre, il sindacato tenterà un’ulteriore negoziazione, ovvero quella inerente l’i ntegrazione salariale all’indennità di “cassa”. «L’azienda ha proposto - afferma Serri - 500 euro mensili, ma noi come organizzazioni sindacali l’abbiamo giudicati ancora insufficienti. Nei prossimi giorni si terrà l’assemblea dei lavoratori dell’I talcementi a cui verranno prospettati i termini della proposta aziendale e dai quali raccoglieremo le opinioni e le esigenze per proseguire il confronto con la direzione aziendale».

    Un confronto che non finirà al 10 settembre, considerato che il programma sindacale prevede un monitoraggio trimestrale teso a verificare «gli eventuali correttivi a questa proposta aziendale». E se le aspettative dovessero andare deluse e i lavoratori non riuscissero ad essere rioccupati per tempo, si è già previsto che al termine dei due anni di cassa integrazione straordinaria verrà attivata una procedura di mobilità. Previsione che possa coprire, dal punto di vista reddituale, il lavoratore che potrà così godere anche in questo caso di un’integrazione non inferiore a quella concordata per la cassa integrazione.
    «Pur in un quadro - si legge in conclusione in una nota - negativo di cessazione di uno stabilimento storico come la Italcementi di Savignano, per i lavoratori ci sarà continuità occupazionale e di reddito».
     
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